FIAT 130 HP

Modello FIAT 130 HP
Anno 1907
Descrizione

Vettura da corsa equipaggiata di un poderoso motore di oltre sedici litri, caratteristico per la distribuzione a valvole in testa disposte a V di 90°. Nel 1907, tre esemplari di questa vettura, guidati da Felice Nazzaro, Vincenzo Lancia e Louis Wagner, parteciparono al Grand Prix dell’Automobile Club di Francia, disputato sul circuito di Dieppe. Vinse Nazzaro, alla straordinaria media di 113,612 km/h.

Il 1907 rimarrà un anno memorabile nella storia dell’automobile. Sarà l’anno della Pechino-Parigi, sarà l’anno trionfale per la Fiat, e anche un anno fondamentale per l’incremento che determinerà nello sviluppo meccanico di tutti i settori. Il calendario sportivo internazionale è dominato da tre competizioni: la Targa Florio, lungo il circuito delle Madonie, la Coppa dell’Imperatore, sul circuito del Taunus, e il Gran Premio di Francia, a Dieppe. Tre diverse formule regolano le tre gare: la limitazione dell’alesaggio; la limitazione della cilindrata; la limitazione del consumo. Per prendere parte a tutte e tre le corse la Fiat, come le altre case europee, si trova nella necessità di impostare e realizzare, nel volgere di poche settimane, tre modelli diversi, ognuno dei quali con determinate caratteristiche, in modo da rispondere a ciascuna formula di gara. Responsabile tecnico della Fiat è adesso l’avvocato Carlo Cavalli, che ha preso il posto dell’ingegner Enrico. Singolare figura di progettista, è innamorato delle competizioni e si dedica anima e corpo alla progettazione di quei tre diversissimi organi meccanici, che saranno affidati ad una squadra di piloti capitanata da Felice Nazzaro. Le tre vetture passeranno alla storia come la Fiat 28/40 HP “Targa Florio”; la “Fiat Taunus”, la Fiat 130 HP “Grand Prix de France”: tutte e tre con motori a quattro cilindri verticali biblocco, quattro marce, trasmissione a catena, freno a pedale sul differenziale, cerchi delle ruote in legno, sistema di accensione con magnete a BT. Ma la 130 HP, denominata F2, ossia la vettura qui esposta, era la più potente: un mostro da sedici litri di cilindrata, con una potenza di 135 HP e un peso di 1025 kg, una velocità di 160 km/h, con punte anche di 200 km/h. Si trattò di un vero e proprio tris d’assi perché Nazzaro trionfò in tutte e tre le gare, assicurando una posizione di predominio alla Fiat e all’industria automobilistica italiana che fino a pochi mesi prima era inimmaginabile. La corsa al Gran Premio di Francia è considerata la corsa capolavoro di Nazzaro. Partito molto prudentemente per risparmiare il combustibile, il pilota,che ha già alle spalle le vittorie al Taunus e alla Targa Florio, aumenta gradatamente la propria andatura secondo uno schema cronometrico, fino a dar fondo a tutte le possibilità della sua macchina in un crescendo finale. La media complessiva è di oltre 113 km/h, media che Nazzaro ha raggiunto dosando meticolosamente il consumo: all’esame del serbatoio, dopo il suo arrivo vittorioso, risulterà che dei 230 litri di benzina concessi (era consentito un consumo fino a trenta litri ogni 100 km, per un percorso di 770 km) è riuscito a risparmiarne dodici. Gli italiani che hanno assistito alla sua impresa sono in delirio: l’Italia è in trionfo.

Motore : 4 cilindri biblocco

Cilindrata : 16.286 cc

Potenza: 130 CV a 1600 giri/min.

Velocità: 160 km/h

Peso: 1025 kg

La vettura fa parte della collezione del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Torino

https://www.museoauto.com/collezione/130-hp-2/